CORTE DI CASSAZIONE N. 25574/2020: sanzioni disciplinari per gli avvocati

La sentenza della Corte di Cassazione in esame riguarda le sanzioni disciplinari per gli avvocati che violano le disposizioni del Codice deontologico forense. La professione forense deve fondarsi, infatti, sui principi posti dall’articolo 3 della legge n. 247 del 2012, quali l’autonomia, l’indipendenza, la lealtà, la probità e soprattutto diligenza [...]

Di |2020-11-17T15:59:42+00:0017 Novembre 2020|Articoli, Diritto civile|0 Commenti

Divieto di doppio mandato: CNF solleva questione di costituzionalità sulla retroattività

Il Consiglio Nazionale Forense ha sollevato diversi dubbi di costituzionalità. Si pronuncerà la Consulta

Codice Deontologico Forense: pubblicate alcune modifiche

Durante la seduta 23 febbraio 2018, il CNF ha deliberato la nuova formulazione dell'art. 20 (Responsabilità disciplinare) e la modifica del solo comma 3 dell’art. 27 (Dovere di informazione)

Divieto di ritenzione di somme riscosse per il cliente: la sentenza del CNF

Il Consiglio Nazionale Forense, con la sentenza n. 100/2017 ha affermato il divieto dell’Avvocato di trattenere per sé a titolo di compenso professionale somme riscosse nell’interesse del cliente in assenza di esplicito consenso dello stesso

Polizza RCA Infortuni: prorogata di un mese l'entrata in vigore del decreto

Su richiesta del Consiglio Nazionale Forense il decreto entrerà in vigore con un mese di ritardo. In caso di mancata stipula della polizza sulla responsabilità professionale, prevista la cancellazione dall'albo degli avvocati

Di |2017-10-15T20:06:24+00:0015 Ottobre 2017|Articoli, Chiara Vaccaro, News|0 Commenti

Discriminazione sul lavoro, sottoscritto un protocollo d'intesa

Il documento condiviso dalla Consigliera Nazionale di Parità e dal Consiglio Nazionale Forense per garantire qualità professionale ed etica

Ricorso per Cassazione: firmati due protocolli tra la Suprema Corte e il Consiglio Nazionale Forense

La firma di Andrea Mascherin e Giorgio Santacroce sui documenti, uno per la materia civile e tributaria, uno per la materia penale. L’obiettivo? Favorire la chiarezza e la sinteticità degli atti processuali.

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