Immigrazione: il permesso di soggiorno per motivi umanitari e di lavoro

È previsto il permesso di soggiorno per motivi di lavoro per colui che, in attesa dell’ottenimento dello status di rifugiato politico, abbia ottenuto il permesso per motivi umanitari

COSA È IL PERMESSO PER MOTIVI UMANITARI?

Tale permesso si riferisce sostanzialmente a quei migranti che accedono al nostro paese tramite quei flussi migratori che annualmente sono presenti nel nostro paese ed una volta arrivati sul nostro territorio, nella maggior parte dei casi, gli stessi migranti invocano lo status di rifugiato politico, in quanto reduci da un regime dittatoriale o perché fuggono da guerre presenti nei loro paesi di origine.

Considerata la necessità di una verifica più approfondita da parte delle autorità per concedere lo status di rifugiato, viene inizialmente concesso per l’appunto un permesso per motivi umanitari valutati sulla base delle motivazioni in base alle quali gli immigrati entrano nel nostro paese.

E IL PERMESSO PER MOTIVI DI LAVORO?

Una volta ottenuto un permesso per motivi umanitari è previsto dalla normativa che, mentre le autorità svolgono le dovute verifiche, l’immigrato possa iniziare un lavoro per garantirsi un sostentamento così da poter provvedere alla sua permanenza.

SE NEL FRATTEMPO OTTENGONO UN CONTRATTO DI LAVORO?

Il T.A.R. di Bologna, sez. I, 09/02/2018 ha affermato che un regolare contratto di lavoro stipulato con un immigrato richiedente asilo politico non è sufficiente per poter convertire il permesso “provvisorio” rilasciato per motivi umanitari in un permesso per motivi di lavoro, in quanto il contratto non può legittimare alcuno a risiedere sul nostro territorio se questi non vi ha diritto.

In caso contrario, tale eventualità potrebbe senz’altro essere un escamotage per chi entra nel nostro paese, in quanto ottenendo un semplice contratto lavorativo chiunque sarebbe legittimato a permanere sul nostro territorio.

Dott. Stefano Liani