
Spese straordinarie, impossibile includerle nell’assegno di mantenimento
Con Sentenza n. 11894, depositata il 9 giugno 2015, la S. C., I Sez. Civile, ha chiarito come, in tema di contributo mensile di mantenimento da parte dei genitori verso i figli, le spese straordinarie non possano essere incluse forfettariamente nel quantum dovuto, potendo ciò recare pregiudizio ai figli stessi, contrastando con i principi di proporzionalità e adeguatezza del mantenimento.
La pronuncia è derivata dalla seguente fattispecie: in una causa di separazione coniugale, la Corte d’Appello de L’Aquila disponeva l’affidamento condiviso del minore, provvedendo sul contributo di mantenimento – a carico del padre – determinandolo in € 750, 00 onnicomprensivi.
La madre ricorreva in Cassazione, censurando l’inclusione delle spese straordinarie nell’importo dell’assegno, così determinato in misura forfettaria.
La Corte di Cassazione, attraverso la pronuncia in discorso, ha ricordato come per “spese straordinarie” si intendano quelle che, per la loro rilevanza, imprevedibilità e imponderabilità, esulano dall’ordinario regime di vita dei figli. Di conseguenza, la loro inclusione forfettaria nell’ammontare dell’assegno può porsi in contrasto con il principio di proporzionalità sancito dalla legge, con quello dell’adeguatezza del mantenimento nonché recare pregiudizio alla prole, suscettibile in tal modo di essere privata di cure necessarie o altri indispensabili apporti.
Precisando come – pur non trovando la distribuzione delle spese straordinarie alcuna disciplina specifica – debba ritenersi errato, logicamente e giuridicamente, stabilire aprioristicamente ciò che è imponderabile e imprevedibile, la Cassazione accoglie il motivo di ricorso, cassa, e rinvia in secondo grado.

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