
Deposito telematico: è la ricevuta di consegna che attesta la data di presentazione del ricorso?
Con ordinanza n. 23771 del 2019 la Corte di Cassazione si è soffermata sulla tempestività del deposito telematico di un ricorso.
La vicenda trae origine da un ricorso presentato da un cittadino bengalese dinanzi la Corte di Appello di L’Aquila avverso l’ordinanza del Tribunale di L’Aquila, comunicata in data 4 maggio 2016, che, confermando la decisione della Commissione territoriale di Ancona, respingeva la richiesta di riconoscimento della protezione internazionale e di permesso per ragioni umanitarie.
Il Collegio d’Appello dichiarava, infatti, inammissibile l’impugnazione ritenendola tardiva perché depositata solo il 7 giugno 2016, oltre il trentesimo giorno dalla comunicazione dell’ordinanza.
Il cittadino bengalese ricorreva in Cassazione lamentando l’erroneità della pronuncia in quanto il deposito del ricorso nell’ambito del pct doveva considerarsi perfezionato con la ricezione della cd. seconda pec ossia della ricevuta di consegna.
Ed infatti la ricevuta risultava essere stata generata dal sistema il 2.6.2019.
Gli Ermellini confermano gli assunti del ricorrente ricordando che “in caso di deposito telematico, ai fini della verifica della tempestività il ricorso deve intendersi proposto nel momento in cui viene generata la ricevuta di consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del Ministero della giustizia, ai sensi del D.L. n. 179 del 2012, art. 16 bis comma 7, conv. con modifiche in L. n. 221 del 2012” (cfr. Cass., 1 marzo 2018, n. 4787).
Avv. Gavril Zaccaria

Deposito telematico: è la ricevuta di consegna che attesta la data di presentazione del ricorso?
Con ordinanza n. 23771 del 2019 la Corte di Cassazione si è soffermata sulla tempestività del deposito telematico di un ricorso.
La vicenda trae origine da un ricorso presentato da un cittadino bengalese dinanzi la Corte di Appello di L’Aquila avverso l’ordinanza del Tribunale di L’Aquila, comunicata in data 4 maggio 2016, che, confermando la decisione della Commissione territoriale di Ancona, respingeva la richiesta di riconoscimento della protezione internazionale e di permesso per ragioni umanitarie.
Il Collegio d’Appello dichiarava, infatti, inammissibile l’impugnazione ritenendola tardiva perché depositata solo il 7 giugno 2016, oltre il trentesimo giorno dalla comunicazione dell’ordinanza.
Il cittadino bengalese ricorreva in Cassazione lamentando l’erroneità della pronuncia in quanto il deposito del ricorso nell’ambito del pct doveva considerarsi perfezionato con la ricezione della cd. seconda pec ossia della ricevuta di consegna.
Ed infatti la ricevuta risultava essere stata generata dal sistema il 2.6.2019.
Gli Ermellini confermano gli assunti del ricorrente ricordando che “in caso di deposito telematico, ai fini della verifica della tempestività il ricorso deve intendersi proposto nel momento in cui viene generata la ricevuta di consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del Ministero della giustizia, ai sensi del D.L. n. 179 del 2012, art. 16 bis comma 7, conv. con modifiche in L. n. 221 del 2012” (cfr. Cass., 1 marzo 2018, n. 4787).
Avv. Gavril Zaccaria
Recent posts.
Il caso in esame trae origine da un’azione risarcitoria proposta da una società nei confronti del proprio commercialista, ritenuto responsabile di presunti inadempimenti professionali nella tenuta della contabilità, in particolare per aver mantenuto un saldo [...]
La sentenza n. 11969 del 26 marzo 2025 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione rappresenta un passo essenziale nella chiarificazione dell'ambito applicativo del reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, con particolare riguardo alle [...]
Il dibattito giurisprudenziale in merito alla figura giuridica del mutuo c.d. solutorio è stato risolto con la recente sentenza n. 5841 del 05.03.2025 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. A differenza di quello tradizionale [...]
Recent posts.
Il caso in esame trae origine da un’azione risarcitoria proposta da una società nei confronti del proprio commercialista, ritenuto responsabile di presunti inadempimenti professionali nella tenuta della contabilità, in particolare per aver mantenuto un saldo [...]
La sentenza n. 11969 del 26 marzo 2025 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione rappresenta un passo essenziale nella chiarificazione dell'ambito applicativo del reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, con particolare riguardo alle [...]