Come recuperare i propri crediti in maniera rapida e veloce

giugno 22nd, 2018|IMPRESE|

Una comunicazione efficace può essere un valido supporto nell’ambito del recupero stragiudiziale dei crediti: molto spesso in una negoziazione è molto più importante la capacità di relazionarsi rispetto ad una onerosa procedura legale.

Che cos’è il recupero dei crediti stragiudiziale?

Con il recupero crediti stragiudiziale si vuole tentare un’azione di riscossione di una certa quantità di crediti insoluti ed esigibili attraverso soluzioni informali, senza cioè l’opera di avvocati e giudici, che farebbero lievitare il costo dell’intera operazione con tempi incerti.

Il recupero dei crediti stragiudiziale se messo in atto correttamente, può essere un valido aiuto per recuperare i propri crediti in modo rapido e economico.

Come recuperare i propri crediti in modo stragiudiziale?

Innanzitutto, la società che deve recuperare i propri crediti deve monitorare costantemente lo stato dei propri crediti e non deve lasciar trascorrere troppo tempo dalla scadenza del credito alla prima richiesta di pagamento del credito, in questo modo il debitore si sentirà in dovere di pagare un lavoro che è stato appena fatto. Maggiore sarà il tempo che trascorre dalla prima richiesta di pagamento del proprio credito e minore sarà la possibilità di recuperare il credito.

Inoltre, la possibilità di successo del recupero stragiudiziale dei crediti dipende soprattutto dalla conoscenza e dall’impiego delle regole basilari della comunicazione, colui che dovrà recuperare il credito potrà entrare in sintonia con il creditore evitando così ostilità da parte di quest’ultimo.

La prima fase del recupero crediti si concentra sulle indagini preliminari: si verifica la rintracciabilità del debitore, compresa la sede legale e i dati societari importanti. Se il debitore collabora, l’opera di recupero crediti può ritenersi già conclusa in questa prima fase.

Successivamente è possibile prevedere un sollecito telefonico: in questo modo si crea un contatto con il debitore, il quale deve essere invogliato a concludere la trattativa con il creditore aumentando la possibilità per quest’ultimo di recuperare il proprio credito.

Se il debitore non vuole collaborare la fase successiva può essere la messa in mora. Con una lettera di messa in mora la posizione del debitore viene ufficializzata: infatti con la messa in mora il debitore viene informato del fatto che è tenuto a pagare il proprio debito e che il creditore si è attivato per il recupero del proprio credito.

Successivamente, se la messa in mora si conclude negativamente potrà essere utile una negoziazione per recuperare il credito. Colui che negozierà dovrà avere capacità d’introspezione psicologica in modo da comprendere le vere intenzioni del debitore. Infatti, il negoziatore riesce a capire il tipo di debitore che ha di fronte e come il debitore interpreta la realtà in modo da instaurare un rapporto di fiducia per aumentare le possibilità di recuperare il proprio credito. In particolare:

  • se il debitore è un soggetto “visivo”, potrà essere utile sottoporre alla sua attenzione qualcosa di scritto;

  • se il debitore preferisce parlare e quindi ascoltare, occorre prestare particolare attenzione alle modalità di espressione, scegliendo con cura le parole e facendo le pause al punto giusto.

  • se il debitore è un soggetto “emotivo”, il negoziatore dovrà soprattutto trasmettere emozioni e sensazioni positive.

Cosa fare se non si riesce a recuperare il proprio credito in maniera stragiudiziale?

L’ultimo passo prima dell’azione giudiziaria è la diffida ad adempiere e cioè una raccomandata A/R con la quale il creditore informa il debitore che se alla scadenza di un certo termine (normalmente dieci giorni) il debito risulterà ancora non pagato, si proseguirà con le procedure giudiziali e quindi con il passaggio ad un legale.

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