
Notifica, la differenza tra inesistenza e nullità
La Corte di Cassazione con ordinanza n. 7214/17, depositata il 21 marzo, si è pronunciata in tema di notifiche delineando la differenza fra nullità ed inesistenza delle stesse.
Nel caso di specie, la Corte Territoriale di Firenze ha ritenuto inammissibile l’appello proposto avverso la sentenza di primo grado poiché gli appellanti non l’avevano notificato presso lo Studio dell’attuale domiciliataria, bensì presso quello dei precedenti difensori; tale “errata” notifica è stata ritenuta inesistente dai Giudici di seconde cure.
Gli appellanti, dopo aver perso in secondo grado, hanno proposto ricorso per Cassazione adducendo come motivo principale la circostanza secondo cui la predetta notifica andrebbe considerata – a loro dire – come validamente effettuata o, al massimo, affetta da nullità.
I Magistrati del Palazzaccio, chiamati a pronunciarsi sulla questione, hanno rammentato il principio secondo cui: “la notifica eseguita in luogo o a soggetti diversi da quelli dovuti comporta l’inesistenza della notifica stessa solo in difetto di alcuna attinenza o riferimento o collegamento di quel luogo o soggetto con il destinatario, altrimenti la notifica è affetta da semplice nullità”.
Alla luce di tale principio, pertanto, gli Ermellini hanno stabilito che, nella fattispecie concreta, “il collegamento tra il luogo di notifica dell’atto e la parte appellata è dunque di tutta evidenza, di guisa che la notificazione stessa è da qualificarsi nulla e non già inesistente, con l’ulteriore conseguenza che l’avvenuta costituzione nel giudizio d’appello della parte appellata ha sanato, ai sensi dell’art. 156, 3 comma c.p.c., detta nullità con efficacia retroattiva”.
Stanti le predette considerazioni, la Suprema Corte ha pertanto accolto il ricorso, cassando la sentenza impugnata con rinvio ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Firenze.
Dott.ssa Carmen Giovannini

Notifica, la differenza tra inesistenza e nullità
La Corte di Cassazione con ordinanza n. 7214/17, depositata il 21 marzo, si è pronunciata in tema di notifiche delineando la differenza fra nullità ed inesistenza delle stesse.
Nel caso di specie, la Corte Territoriale di Firenze ha ritenuto inammissibile l’appello proposto avverso la sentenza di primo grado poiché gli appellanti non l’avevano notificato presso lo Studio dell’attuale domiciliataria, bensì presso quello dei precedenti difensori; tale “errata” notifica è stata ritenuta inesistente dai Giudici di seconde cure.
Gli appellanti, dopo aver perso in secondo grado, hanno proposto ricorso per Cassazione adducendo come motivo principale la circostanza secondo cui la predetta notifica andrebbe considerata – a loro dire – come validamente effettuata o, al massimo, affetta da nullità.
I Magistrati del Palazzaccio, chiamati a pronunciarsi sulla questione, hanno rammentato il principio secondo cui: “la notifica eseguita in luogo o a soggetti diversi da quelli dovuti comporta l’inesistenza della notifica stessa solo in difetto di alcuna attinenza o riferimento o collegamento di quel luogo o soggetto con il destinatario, altrimenti la notifica è affetta da semplice nullità”.
Alla luce di tale principio, pertanto, gli Ermellini hanno stabilito che, nella fattispecie concreta, “il collegamento tra il luogo di notifica dell’atto e la parte appellata è dunque di tutta evidenza, di guisa che la notificazione stessa è da qualificarsi nulla e non già inesistente, con l’ulteriore conseguenza che l’avvenuta costituzione nel giudizio d’appello della parte appellata ha sanato, ai sensi dell’art. 156, 3 comma c.p.c., detta nullità con efficacia retroattiva”.
Stanti le predette considerazioni, la Suprema Corte ha pertanto accolto il ricorso, cassando la sentenza impugnata con rinvio ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Firenze.
Dott.ssa Carmen Giovannini
Recent posts.
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di istanze di rimborso fiscale: la necessità di una richiesta dettagliata e completa. Questo pronunciamento non introduce novità rivoluzionarie, ma consolida [...]
La Corte di Cassazione con una recente sentenza del 24 aprile 2025, la n. 10813, approfondisce la questione in merito al fallimento del cessionario prima che venga completato il pagamento di un contratto pendente, così [...]
Tra slancio riformatore e richiami alla politica, il ruolo della Suprema Corte nell’Italia che cambia Un numero senza eguali nel panorama europeo: oltre 80.000 ricorsi l’anno. È questo il carico che ogni anno affronta la [...]
Recent posts.
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di istanze di rimborso fiscale: la necessità di una richiesta dettagliata e completa. Questo pronunciamento non introduce novità rivoluzionarie, ma consolida [...]
La Corte di Cassazione con una recente sentenza del 24 aprile 2025, la n. 10813, approfondisce la questione in merito al fallimento del cessionario prima che venga completato il pagamento di un contratto pendente, così [...]