
Autovelox, l'obbligo di revisione delle apparecchiature
Con sentenza n. 9645 dell’11 maggio 2016, la Suprema Corte è tornata a pronunciarsi in materia di infrazione al Codice della Strada.
Il fatto riguardava la contestazione di una multa, dapprima mediante opposizione innanzi al Giudice di Pace di Ceccano e, successivamente, mediante appello avverso la sentenza di quel Giudice, innanzi al Tribunale di Frosinone.
Tra i motivi del ricorso in Cassazione vi era, centralmente, la contestazione che, l’apparecchiatura che aveva rilevato l’eccessiva velocità, non fosse stata sottoposta ad obbligatoria periodica taratura e a periodici controlli, tali da rendere legittimo l’accertamento della violazione dei limiti di velocità.
Al riguardo, con la predetta sentenza, la Corte di Cassazione sez. II Civile ha ricordato che: “la Corte Costituzionale con nota sentenza n. 113 in data 29 aprile/18 giugno 2015 “dichiarava l’illegittimità costituzionale dell’art. 45, co. 6 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura””.
Per questo motivo, la Suprema Corte, accogliendo il motivo di ricorso de quo, ha concluso che: “per effetto della detta decisione della Corte regolatrice, deve ritenersi affermato il principio che tutte le apparecchiature di misurazione della velocità (che è elemento valutabile e misurabile) devono essere periodicamente tarate e verificate nel loro corretto funzionamento, che non può essere dimostrato o attestato con altri mezzi quali le certificazioni di omologazione e conformità”.
Dott. Alessandro Rucci

Autovelox, l'obbligo di revisione delle apparecchiature
Con sentenza n. 9645 dell’11 maggio 2016, la Suprema Corte è tornata a pronunciarsi in materia di infrazione al Codice della Strada.
Il fatto riguardava la contestazione di una multa, dapprima mediante opposizione innanzi al Giudice di Pace di Ceccano e, successivamente, mediante appello avverso la sentenza di quel Giudice, innanzi al Tribunale di Frosinone.
Tra i motivi del ricorso in Cassazione vi era, centralmente, la contestazione che, l’apparecchiatura che aveva rilevato l’eccessiva velocità, non fosse stata sottoposta ad obbligatoria periodica taratura e a periodici controlli, tali da rendere legittimo l’accertamento della violazione dei limiti di velocità.
Al riguardo, con la predetta sentenza, la Corte di Cassazione sez. II Civile ha ricordato che: “la Corte Costituzionale con nota sentenza n. 113 in data 29 aprile/18 giugno 2015 “dichiarava l’illegittimità costituzionale dell’art. 45, co. 6 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura””.
Per questo motivo, la Suprema Corte, accogliendo il motivo di ricorso de quo, ha concluso che: “per effetto della detta decisione della Corte regolatrice, deve ritenersi affermato il principio che tutte le apparecchiature di misurazione della velocità (che è elemento valutabile e misurabile) devono essere periodicamente tarate e verificate nel loro corretto funzionamento, che non può essere dimostrato o attestato con altri mezzi quali le certificazioni di omologazione e conformità”.
Dott. Alessandro Rucci
Recent posts.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 170 del 7 gennaio 2025, ha affermato un principio di rilevante impatto in materia di licenziamento e tutela dei lavoratori disabili. Secondo la Suprema Corte, il datore di [...]
La Corte di Cassazione con una recente ordinanza depositata in data 09 gennaio 2025, la n. 475/2025, delinea i limiti di responsabilità professionale forense andando a consolidare il principio secondo cui l’omissione processuale non tende [...]
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 27695 emessa in data 25.10.2024, ha stabilito che è illegittimo il licenziamento disciplinare di un lavoratore autore di furto di merce – scaduta e di modico valore – [...]
Recent posts.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 170 del 7 gennaio 2025, ha affermato un principio di rilevante impatto in materia di licenziamento e tutela dei lavoratori disabili. Secondo la Suprema Corte, il datore di [...]
La Corte di Cassazione con una recente ordinanza depositata in data 09 gennaio 2025, la n. 475/2025, delinea i limiti di responsabilità professionale forense andando a consolidare il principio secondo cui l’omissione processuale non tende [...]