
Fallimento, opposizione a stato passivo: domande ed eccezioni nuove
Come noto l’art. 95 della Legge Fallimentare dispone che, avverso le conclusioni rassegnate dal curatore nel progetto di stato passivo trasmesso ai creditori, questi ultimi hanno la possibilità di presentare osservazioni e documenti fino ad almeno 5 giorni prima dell’udienza di verifica.
A volte si è discusso, in dottrina e giurisprudenza, se il creditore che non abbia presentato nessuna osservazione rispetto alle conclusioni rassegnate dal curatore in ordine alla sua domanda di insinuazione, possa poi proporre eccezioni tali eccezioni e depositare documenti direttamente con l’opposizione allo stato passivo ex art. 98 della Legge Fallimentare.
Orbene, con la sentenza in discorso la Corte di Cassazione ha sciolto tale dubbio affermando l’importante principio secondo cui “Nel giudizio di opposizione allo stato passivo del fallimento il creditore, il cui credito sia stato escluso o ridotto nel progetto del curatore, può proporre le eccezioni e depositare i documenti ritenuti rilevanti ancorché non abbia presentato alcuna preventiva osservazione ex art. 95, secondo comma, legge fall., dovendosi escludere che il mancato esercizio di tale facoltà comporti il prodursi di preclusioni, attesa la non equiparabilità del suddetto giudizio a quello d’appello, con conseguente inapplicabilità dell’art. 345 cod. proc. civ.”.
Ad una conclusione la Corte è giunta evidenziando che il giudizio di opposizione allo stato passivo non è un giudizio di appello e, pertanto, non opera rispetto ad esso il divieto nuove domande o nuove eccezioni.

Fallimento, opposizione a stato passivo: domande ed eccezioni nuove
Come noto l’art. 95 della Legge Fallimentare dispone che, avverso le conclusioni rassegnate dal curatore nel progetto di stato passivo trasmesso ai creditori, questi ultimi hanno la possibilità di presentare osservazioni e documenti fino ad almeno 5 giorni prima dell’udienza di verifica.
A volte si è discusso, in dottrina e giurisprudenza, se il creditore che non abbia presentato nessuna osservazione rispetto alle conclusioni rassegnate dal curatore in ordine alla sua domanda di insinuazione, possa poi proporre eccezioni tali eccezioni e depositare documenti direttamente con l’opposizione allo stato passivo ex art. 98 della Legge Fallimentare.
Orbene, con la sentenza in discorso la Corte di Cassazione ha sciolto tale dubbio affermando l’importante principio secondo cui “Nel giudizio di opposizione allo stato passivo del fallimento il creditore, il cui credito sia stato escluso o ridotto nel progetto del curatore, può proporre le eccezioni e depositare i documenti ritenuti rilevanti ancorché non abbia presentato alcuna preventiva osservazione ex art. 95, secondo comma, legge fall., dovendosi escludere che il mancato esercizio di tale facoltà comporti il prodursi di preclusioni, attesa la non equiparabilità del suddetto giudizio a quello d’appello, con conseguente inapplicabilità dell’art. 345 cod. proc. civ.”.
Ad una conclusione la Corte è giunta evidenziando che il giudizio di opposizione allo stato passivo non è un giudizio di appello e, pertanto, non opera rispetto ad esso il divieto nuove domande o nuove eccezioni.
Recent posts.
Tra slancio riformatore e richiami alla politica, il ruolo della Suprema Corte nell’Italia che cambia Un numero senza eguali nel panorama europeo: oltre 80.000 ricorsi l’anno. È questo il carico che ogni anno affronta la [...]
La Corte di Cassazione ha sollevato dubbi sull’ammissibilità del ricorso presentato da Telecom Italia (TIM) per la restituzione di un canone da oltre 1 miliardo di euro, versato anni fa allo Stato per l’uso di [...]
Con una recentissima pronuncia (Ordinanza del 27 maggio 2025 n. 14157) la Corte di Cassazione, Sez. Lav., ha affermato che, qualora un dipendente licenziato per superamento del periodo di comporto decida di impugnare il licenziamento, [...]
Recent posts.
Tra slancio riformatore e richiami alla politica, il ruolo della Suprema Corte nell’Italia che cambia Un numero senza eguali nel panorama europeo: oltre 80.000 ricorsi l’anno. È questo il carico che ogni anno affronta la [...]
La Corte di Cassazione ha sollevato dubbi sull’ammissibilità del ricorso presentato da Telecom Italia (TIM) per la restituzione di un canone da oltre 1 miliardo di euro, versato anni fa allo Stato per l’uso di [...]