Condanna al risarcimento danni per diffamazione, la sentenza penale è vincolante per il giudice civile?
Con sentenza n. 23633/2014 la Corte Suprema si trova a dover chiarire se l’imputato condannato in via generica al risarcimento dei danni da diffamazione possa contestare detta statuizione nel separato e successivo giudizio civile di liquidazione del danno.
Nel caso in esame la Corte d’Appello penale di Roma aveva pronunciato sentenza di condanna, successivamente riformata dalla Corte di cassazione che aveva dichiarato l’intervenuta prescrizione del reato di diffamazione a mezzo stampa, confermando, però, il riconoscimento del diritto al risarcimento, del danno in sede civile e demandando a separato giudizio la sola quantificazione della somma risarcitoria.
La suddetta sentenza spiega, in sede civile, l’effetto vincolante in ordine all’affermata responsabilità dell’imputato che, pur prosciolto dal reato, non può più contestare la declaratoria iuris di generica condanna al risarcimento ed alle restituzioni, ma soltanto l’esistenza e l’entità in concreto di un pregiudizio risarcibile (Cass. 29.1.2913 n. 2083; Cass. 21.6.2010 n. 14921; Cass.6.11.2002 n. 15557).
In altri termini al Giudice Civile è preclusa una nuova ed autonoma valutazione della richiesta risarcitoria, dovendosi limitare esclusivamente all’accertamento, alla valutazione ed all’eventuale liquidazione del danno risarcibile.
Condanna al risarcimento danni per diffamazione, la sentenza penale è vincolante per il giudice civile?
Con sentenza n. 23633/2014 la Corte Suprema si trova a dover chiarire se l’imputato condannato in via generica al risarcimento dei danni da diffamazione possa contestare detta statuizione nel separato e successivo giudizio civile di liquidazione del danno.
Nel caso in esame la Corte d’Appello penale di Roma aveva pronunciato sentenza di condanna, successivamente riformata dalla Corte di cassazione che aveva dichiarato l’intervenuta prescrizione del reato di diffamazione a mezzo stampa, confermando, però, il riconoscimento del diritto al risarcimento, del danno in sede civile e demandando a separato giudizio la sola quantificazione della somma risarcitoria.
La suddetta sentenza spiega, in sede civile, l’effetto vincolante in ordine all’affermata responsabilità dell’imputato che, pur prosciolto dal reato, non può più contestare la declaratoria iuris di generica condanna al risarcimento ed alle restituzioni, ma soltanto l’esistenza e l’entità in concreto di un pregiudizio risarcibile (Cass. 29.1.2913 n. 2083; Cass. 21.6.2010 n. 14921; Cass.6.11.2002 n. 15557).
In altri termini al Giudice Civile è preclusa una nuova ed autonoma valutazione della richiesta risarcitoria, dovendosi limitare esclusivamente all’accertamento, alla valutazione ed all’eventuale liquidazione del danno risarcibile.
Recent posts.
Gestione della crisi Eleven Finance: il piano dell'Avv. Sergio Scicchitano "Ho scelto il migliore". Titola così il documento allegato qui di seguito, che illustra il piano di ristrutturazione predisposto per Eleven Finance srl, società [...]
Con la sentenza n. 34809/2025, emessa in data 26.09.2025 e pubblicata in data 24.10.2025, la V Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione ha affrontato una questione giuridica di notevole rilevanza. Gli Ermellini hanno, infatti, [...]
Nel panorama giuridico italiano, raramente una questione apparentemente tecnica come il computo dei termini processuali ha assunto una rilevanza così cruciale per la tutela del diritto di difesa. La recente pronuncia della Cassazione civile Sez. [...]
Recent posts.
Gestione della crisi Eleven Finance: il piano dell'Avv. Sergio Scicchitano "Ho scelto il migliore". Titola così il documento allegato qui di seguito, che illustra il piano di ristrutturazione predisposto per Eleven Finance srl, società [...]
Con la sentenza n. 34809/2025, emessa in data 26.09.2025 e pubblicata in data 24.10.2025, la V Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione ha affrontato una questione giuridica di notevole rilevanza. Gli Ermellini hanno, infatti, [...]

