
Gerarchia dei canoni interpretativi, la sentenza della Cassazione
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 14206 depositata il 23 giugno 2014 ha affermato che nel ricercare la comune intenzione dei contraenti occorre dare prevalenza al senso letterale delle parole e delle espressioni utilizzate.
Ed infatti precisa la Corte “Quanto al coordinamento tra i vari criteri interpretativi di cui agli artt. 1362 e ss. cod. civ., […] i canoni legali sono governati da un principio di gerarchia, tale che i canoni strettamente interpretativi prevalgono su quelli c.d. integrativi e ne escludono la concreta operatività quando l’applicazione dei primi risulti da sola sufficiente a rendere palese la comune intenzione delle parti stipulanti; e, nell’ambito dei canoni strettamente interpretativi, assume un ruolo fondamentale quello fondato sul significato letterale delle parole”.

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