
Incidente stradale, come si quantifica il danno non patrimoniale per i familiari della vittima
La Corte di Cassazione, con sentenza del 17 aprile 2013, n. 9231 si è occupata della quantificazione della somma da corrispondere a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale ai familiari della vittima di un incidente stradale.
Il ricorso veniva proposto dalla moglie e dai quattro figli della vittima contro la decisione dei giudici di merito che avevano quantificato il risarcimento in una somma uguale per ogni componente della famiglia.
La Suprema Corte, pronunciandosi sul ricorso, ha stabilito che il giudice del merito nella quantificazione del danno non patrimoniale, non può prescindere dalla valutazione di circostanze tra le quali: la sofferenza interiore soggettiva sul piano strettamente emotivo differente in ciascun membro familiare, ma anche della definitiva perdita del rapporto matrimoniale e parentale per il coniuge superstite.
Per questo, ha ritenuto che: “ ciascuno dei familiari superstiti è titolare di un autonomo diritto al risarcimento di tutto il danno, in proporzione alla durata e alla intensità del vissuto, alla composizione del restante nucleo, avuto riguardo sia all’ età della vittima che a quella dei familiari, alla personalità di costoro, alla loro capacità di reazione e sopportazione del trauma”.

Incidente stradale, come si quantifica il danno non patrimoniale per i familiari della vittima
La Corte di Cassazione, con sentenza del 17 aprile 2013, n. 9231 si è occupata della quantificazione della somma da corrispondere a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale ai familiari della vittima di un incidente stradale.
Il ricorso veniva proposto dalla moglie e dai quattro figli della vittima contro la decisione dei giudici di merito che avevano quantificato il risarcimento in una somma uguale per ogni componente della famiglia.
La Suprema Corte, pronunciandosi sul ricorso, ha stabilito che il giudice del merito nella quantificazione del danno non patrimoniale, non può prescindere dalla valutazione di circostanze tra le quali: la sofferenza interiore soggettiva sul piano strettamente emotivo differente in ciascun membro familiare, ma anche della definitiva perdita del rapporto matrimoniale e parentale per il coniuge superstite.
Per questo, ha ritenuto che: “ ciascuno dei familiari superstiti è titolare di un autonomo diritto al risarcimento di tutto il danno, in proporzione alla durata e alla intensità del vissuto, alla composizione del restante nucleo, avuto riguardo sia all’ età della vittima che a quella dei familiari, alla personalità di costoro, alla loro capacità di reazione e sopportazione del trauma”.
Recent posts.
La Corte di Cassazione con una recente sentenza del 24 aprile 2025, la n. 10813, approfondisce la questione in merito al fallimento del cessionario prima che venga completato il pagamento di un contratto pendente, così [...]
Tra slancio riformatore e richiami alla politica, il ruolo della Suprema Corte nell’Italia che cambia Un numero senza eguali nel panorama europeo: oltre 80.000 ricorsi l’anno. È questo il carico che ogni anno affronta la [...]
La Corte di Cassazione ha sollevato dubbi sull’ammissibilità del ricorso presentato da Telecom Italia (TIM) per la restituzione di un canone da oltre 1 miliardo di euro, versato anni fa allo Stato per l’uso di [...]
Recent posts.
La Corte di Cassazione con una recente sentenza del 24 aprile 2025, la n. 10813, approfondisce la questione in merito al fallimento del cessionario prima che venga completato il pagamento di un contratto pendente, così [...]
Tra slancio riformatore e richiami alla politica, il ruolo della Suprema Corte nell’Italia che cambia Un numero senza eguali nel panorama europeo: oltre 80.000 ricorsi l’anno. È questo il carico che ogni anno affronta la [...]