Caro bollette: posso fare reclamo se sono spropositate?

Nel 2022 si è verificato un aumento dei prezzi di energia elettrica e gas, le ragioni di tali aumenti appaiono essere molteplici:

  • i nuovi prezzi imposti dai fornitori – aumentati di circa 500% rispetto all’anno precedente;
  • la situazione bellica che coinvolge la Russia e l’Ucraina;
  • lo squilibrio tra domanda e offerta, causato dal lockdown della pandemia da Covid, che ha determinato una diminuzione della domanda.

L’aumento è di circa +55% per la bolletta dell’elettricità e un +41,8% per la bolletta del gas.

bollette luce gas

Ma come difendersi da questi aumenti?

In presenza di bollette esorbitanti e dai prezzi spropositati, è possibile presentare reclamo prima della scadenza della bolletta con gli appositi moduli presenti online, oppure con una lettera in forma libera.

Il reclamo, da inviare al fornitore di riferimento, all’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), all’Antitrust e alla presidenza del Consiglio dei ministri.

Il sopramenzionato reclamo deve riassumere tutti i dati dell’utenza e la bolletta che si contesta, inoltre, se l’importo è molto elevato, è consigliabile allegare la lettura esatta del contatore andando a richiedere il ricalcolo della fattura con conseguente annullamento di quella contestata e contestuale rifatturazione della medesima in base alla lettura effettiva comunicata.

In sede di reclamo, laddove nella bolletta vi siano voci poco comprensibili tali da non risultare trasparenti, è possibile per l’utente eccepirle chiedendo al fornitore le dovute precisazioni in merito.

Inoltre, l’IVA già versata negli ultimi 5 anni è suscettibile di compensazione sul ricalcolo della fattura; pertanto, nel reclamo in questione l’utente deve farne apposita richiesta.

All’utente spetta, infine, intimare il gestore che, decorsi 7 giorni senza che sia stato effettuato il ricalcolo della bolletta, a quel punto corrisponderà il minore importo, pari al costo della bolletta dell’anno precedente per lo stesso periodo, diffidando il fornitore dal depotenziare il contatore o da eseguire il distacco, in pendenza di reclamo.

Nel caso in cui in pendenza di un reclamo il fornitore dovesse depotenziare il contatore o addirittura distaccarlo va proposto ricorso d’urgenza in tribunale per ottenere un provvedimento cautelare.

 

Dott.sse Olga Cosentino e Veronica Venturi