
Concordato fallimentare: la dichiarazione di dissenso è valida se indirizzata al curatore?
Con sentenza n. 25416/2016 la Corte di Cassazione ha affrontato il tema della validità della dichiarazione di dissenso presentata dal creditore in presenza di una proposta di concordato fallimentare.
Nel caso in questione la Sezione VI della Suprema Corte si è pronunciata rigettando il ricorso dell’Agente delle riscossioni, il quale impugnava il decreto del Tribunale di Foggia che, previo accertamento dell’assenza di opposizioni o dichiarazioni di dissenso presentate dai creditori nel termine stabilito dal giudice delegato, ha omologato il concordato fallimentare proposto dalla società fallita.
Nello specifico l’Agente delle riscossioni eccepiva un vizio nella procedura di accertamento in quanto la sua dichiarazione di dissenso, seppur depositata oltre il termine perentorio stabilito dal giudice delegato, era stata inviata tempestivamente al curatore.
La Corte di Cassazione, uniformandosi a quanto disposto dall’art. 125 legge fallimentare, ha chiarito come la dichiarazione di dissenso, benché indirizzata tempestivamente al curatore, non è da ritenersi valida, in quanto, come enunciato dal suddetto articolo, deve essere depositata necessariamente nella cancelleria del tribunale.
Dott. Matteo Pavia

Concordato fallimentare: la dichiarazione di dissenso è valida se indirizzata al curatore?
Con sentenza n. 25416/2016 la Corte di Cassazione ha affrontato il tema della validità della dichiarazione di dissenso presentata dal creditore in presenza di una proposta di concordato fallimentare.
Nel caso in questione la Sezione VI della Suprema Corte si è pronunciata rigettando il ricorso dell’Agente delle riscossioni, il quale impugnava il decreto del Tribunale di Foggia che, previo accertamento dell’assenza di opposizioni o dichiarazioni di dissenso presentate dai creditori nel termine stabilito dal giudice delegato, ha omologato il concordato fallimentare proposto dalla società fallita.
Nello specifico l’Agente delle riscossioni eccepiva un vizio nella procedura di accertamento in quanto la sua dichiarazione di dissenso, seppur depositata oltre il termine perentorio stabilito dal giudice delegato, era stata inviata tempestivamente al curatore.
La Corte di Cassazione, uniformandosi a quanto disposto dall’art. 125 legge fallimentare, ha chiarito come la dichiarazione di dissenso, benché indirizzata tempestivamente al curatore, non è da ritenersi valida, in quanto, come enunciato dal suddetto articolo, deve essere depositata necessariamente nella cancelleria del tribunale.
Dott. Matteo Pavia
Recent posts.
In un’epoca in cui ogni informazione diffusa sul web sembra destinata a restare per sempre, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14488/2025, affronta una questione tanto attuale quanto delicata: il rapporto tra il [...]
In materia di interessi previsti dal d.lgs n. 231 del 2002 e in particolare sui debiti oggetto di procedure concorsuali aperte, la Cassazione, con una recente ordinanza, chiarisce come l’esclusione dall’applicazione del tasso legale di [...]
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di istanze di rimborso fiscale: la necessità di una richiesta dettagliata e completa. Questo pronunciamento non introduce novità rivoluzionarie, ma consolida [...]
Recent posts.
In un’epoca in cui ogni informazione diffusa sul web sembra destinata a restare per sempre, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14488/2025, affronta una questione tanto attuale quanto delicata: il rapporto tra il [...]
In materia di interessi previsti dal d.lgs n. 231 del 2002 e in particolare sui debiti oggetto di procedure concorsuali aperte, la Cassazione, con una recente ordinanza, chiarisce come l’esclusione dall’applicazione del tasso legale di [...]