
Niente censure specifiche contro la sentenza appellata: l'appello è inammissibile
“È inammissibile l’appello, nel quale vengono unicamente riproposte le censure di primo grado senza che vengano dedotte specifiche censure contro la sentenza appellata”: questo è quanto affermato dal Consiglio di Stato, sezione III, con la sentenza n. 5039 del 30 novembre 2016.
Nel caso di specie, gli odierni appellanti proponevano ricorso al TAR del Lazio, sede di Roma, I sezione, avverso il provvedimento dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata del 13 aprile 2012, n. 6998, avente ad oggetto lo sgombero di un appartamento devoluto dal 12 marzo 2009 al patrimonio dello Stato in virtù di provvedimento di confisca ex lege 575/65, lamentando vizi procedurali – mancata comunicazione di avvio del procedimento, mancata indicazione del responsabile del procedimento – nonché per contrasto con gli artt. 27, comma 3, e 29 della Costituzione, per cui veniva anche avanzata questione di legittimità costituzionale.
Il ricorso veniva però respinto.
Pertanto i ricorrenti originali proponevano appello al Consiglio di Stato avverso la sentenza del TAR del Lazio.
Secondo i giudici di Palazzo Spada “in disparte la considerazione che vengono unicamente riproposte le censure di primo grado ma non vendono dedotte specifiche censure contro la sentenza appellata, non è peraltro fondato e non può pertanto essere accolto, posto che la sentenza appellata ha adeguatamente e motivatamente dato conto della natura dovuta e vincolata del provvedimento impugnato”.
L’appello, di conseguenza, veniva respinto.
Dott. Andrea Paolucci

Niente censure specifiche contro la sentenza appellata: l'appello è inammissibile
“È inammissibile l’appello, nel quale vengono unicamente riproposte le censure di primo grado senza che vengano dedotte specifiche censure contro la sentenza appellata”: questo è quanto affermato dal Consiglio di Stato, sezione III, con la sentenza n. 5039 del 30 novembre 2016.
Nel caso di specie, gli odierni appellanti proponevano ricorso al TAR del Lazio, sede di Roma, I sezione, avverso il provvedimento dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata del 13 aprile 2012, n. 6998, avente ad oggetto lo sgombero di un appartamento devoluto dal 12 marzo 2009 al patrimonio dello Stato in virtù di provvedimento di confisca ex lege 575/65, lamentando vizi procedurali – mancata comunicazione di avvio del procedimento, mancata indicazione del responsabile del procedimento – nonché per contrasto con gli artt. 27, comma 3, e 29 della Costituzione, per cui veniva anche avanzata questione di legittimità costituzionale.
Il ricorso veniva però respinto.
Pertanto i ricorrenti originali proponevano appello al Consiglio di Stato avverso la sentenza del TAR del Lazio.
Secondo i giudici di Palazzo Spada “in disparte la considerazione che vengono unicamente riproposte le censure di primo grado ma non vendono dedotte specifiche censure contro la sentenza appellata, non è peraltro fondato e non può pertanto essere accolto, posto che la sentenza appellata ha adeguatamente e motivatamente dato conto della natura dovuta e vincolata del provvedimento impugnato”.
L’appello, di conseguenza, veniva respinto.
Dott. Andrea Paolucci
Recent posts.
In materia di interessi previsti dal d.lgs n. 231 del 2002 e in particolare sui debiti oggetto di procedure concorsuali aperte, la Cassazione, con una recente ordinanza, chiarisce come l’esclusione dall’applicazione del tasso legale di [...]
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di istanze di rimborso fiscale: la necessità di una richiesta dettagliata e completa. Questo pronunciamento non introduce novità rivoluzionarie, ma consolida [...]
La Corte di Cassazione con una recente sentenza del 24 aprile 2025, la n. 10813, approfondisce la questione in merito al fallimento del cessionario prima che venga completato il pagamento di un contratto pendente, così [...]
Recent posts.
In materia di interessi previsti dal d.lgs n. 231 del 2002 e in particolare sui debiti oggetto di procedure concorsuali aperte, la Cassazione, con una recente ordinanza, chiarisce come l’esclusione dall’applicazione del tasso legale di [...]
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di istanze di rimborso fiscale: la necessità di una richiesta dettagliata e completa. Questo pronunciamento non introduce novità rivoluzionarie, ma consolida [...]