
Processo telematico, l’atto di appello senza firma digitale è inesistente?
Con sentenza n. 620 del 2016 il Tribunale di Salerno in funzione di Giudice d’Appello si è trovato a dover valutare la validità della notifica di un atto di appello via pec.
L’Appellante notifica via pec l’atto con il quale impugna la sentenza del Giudice di Pace di Salerno di incompetenza territoriale.
L’appellato, costituendosi in giudizio, eccepisce in via preliminare l’inammissibilità del gravame atteso che l’atto in supporto informatico allegato al messaggio pec non risultava firmato digitalmente.
L’appellante replicava evidenziando che la costituzione in giudizio del convenuto avesse sanato ogni vizio.
Il Tribunale, contrariamente a quanto sostenuto dall’appellante, afferma che l’invio di un atto nativo PDF privo della firma digitale determina l’inesistenza della notifica.
Del resto non è sufficiente – ad avviso del Tribunale – che l’atto venga inviato al destinatario, ma è necessario che lo stesso venga trasmesso rispettando le regole imposte dalla notifica telematica.
Oltretutto – prosegue il Tribunale – non è neppure possibile applicare l’istituto della sanatoria in quanto trattasi di profilo di inesistenza e non di vizio che determina la nullità della notifica.
Infine, trattandosi di notifica di una impugnazione, parte appellante è anche decaduta dal proporre il gravame, sicché l’impugnazione va dichiarata inammissibile e condannato l’attore alla refusione delle spese di lite.

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