L'amministratore mi vieta di tenere il mio cane in casa, ne ha diritto?
Egregio Avvocato,
vivo da anni sola in casa con una cagnetta di nome Holly. I miei vicini si lamentano della mia cagnetta perché abbaia di notte. Recentemente l’amministratore mi ha intimato di allontanare la mia Holly, dal momento che il regolamento condominiale, approvato all’unanimità, prevede espressamente il divieto di condurre cani nello stabile. Volevo sapere come posso difendermi.
Grazie.
Antonella
__________
Carissima,
il regolamento condominiale di natura contrattuale, ossia quello approvato da tutti i condomini e trascritto nei registri immobiliari (ovvero il regolamento del costruttore accettato da tutti i condomini nei propri rogiti d’acquisto), è vincolante per tutti i condomini anche quando preveda limitazione ai propri diritti esclusivi. Pertanto, l’amministratore potrebbe legittimamente ottenere rivolgendosi all’autorità giudiziaria l’allontanamento della sua Holly dal suo appartamento.
Eppure va segnalato che è in corso di approvazione nel Parlamento italiano un’ampia riforma delle norme del codice civile in tema di Condomino. In particolare l’articolo 16 del progetto di legge prevede l’inserimento di un nuovo comma all’art. 1138 del codice civile che così stabilisce: “Le norme del regolamento non possono porre limiti alle destinazioni d’uso delle unità di proprietà esclusiva né vietare di possedere o detenere animali da compagnia“. Ciò vuol dir che, una volta approvata la riforma, l’amministratore non potrà in alcun modo obbligarla a separarsi dalla sua cagnetta.
Non resta dunque che attendere l’approvazione definitiva del testo e la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dello Stato Italiano.
Sergio Scicchitano
L'amministratore mi vieta di tenere il mio cane in casa, ne ha diritto?
Egregio Avvocato,
vivo da anni sola in casa con una cagnetta di nome Holly. I miei vicini si lamentano della mia cagnetta perché abbaia di notte. Recentemente l’amministratore mi ha intimato di allontanare la mia Holly, dal momento che il regolamento condominiale, approvato all’unanimità, prevede espressamente il divieto di condurre cani nello stabile. Volevo sapere come posso difendermi.
Grazie.
Antonella
__________
Carissima,
il regolamento condominiale di natura contrattuale, ossia quello approvato da tutti i condomini e trascritto nei registri immobiliari (ovvero il regolamento del costruttore accettato da tutti i condomini nei propri rogiti d’acquisto), è vincolante per tutti i condomini anche quando preveda limitazione ai propri diritti esclusivi. Pertanto, l’amministratore potrebbe legittimamente ottenere rivolgendosi all’autorità giudiziaria l’allontanamento della sua Holly dal suo appartamento.
Eppure va segnalato che è in corso di approvazione nel Parlamento italiano un’ampia riforma delle norme del codice civile in tema di Condomino. In particolare l’articolo 16 del progetto di legge prevede l’inserimento di un nuovo comma all’art. 1138 del codice civile che così stabilisce: “Le norme del regolamento non possono porre limiti alle destinazioni d’uso delle unità di proprietà esclusiva né vietare di possedere o detenere animali da compagnia“. Ciò vuol dir che, una volta approvata la riforma, l’amministratore non potrà in alcun modo obbligarla a separarsi dalla sua cagnetta.
Non resta dunque che attendere l’approvazione definitiva del testo e la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dello Stato Italiano.
Sergio Scicchitano
Recent posts.
Con una recentissima pronuncia (Ordinanza del 27 maggio 2025 n. 14157) la Corte di Cassazione, Sez. Lav., ha affermato che, qualora un dipendente licenziato per superamento del periodo di comporto decida di impugnare il licenziamento, [...]
La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 1211/2025, depositata il 7 maggio, ha dichiarato inammissibile un ricorso per “insuperabile oscurità e confusione”, sanzionando il difensore non solo sul piano processuale ma [...]
Con una recente pronuncia (Ordinanza del 28 aprile 2025 n. 11154) la Corte di Cassazione, Sez. Lav., ha ribadito in ambito giuslavoristico un principio già ampiamente consolidato nella giurisprudenza di legittimità. Nel particolare ha precisato [...]
Recent posts.
Con una recentissima pronuncia (Ordinanza del 27 maggio 2025 n. 14157) la Corte di Cassazione, Sez. Lav., ha affermato che, qualora un dipendente licenziato per superamento del periodo di comporto decida di impugnare il licenziamento, [...]
La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 1211/2025, depositata il 7 maggio, ha dichiarato inammissibile un ricorso per “insuperabile oscurità e confusione”, sanzionando il difensore non solo sul piano processuale ma [...]